INDICE – IL CENTRO DELLO SPIRITO SANTO – IL TEMPIO DELLO SPIRITO SANTO
IL TEMPIO DELLO SPIRITO SANTO
La Benedizione della Prima Pietra
di P. David De Angelis, Palestrina, 30 maggio 1993
Solennità di Pentecoste
Carissimi Amici e Discepoli e Apostoli dell’Opera dello Spirito Santo, che avete avuto il coraggio e la forza di superare le distanze per partecipare insieme a noi a questa solenne Cerimonia da tanto tempo attesa e desiderata.
Sì, da tredici anni l’aspettavamo! Il Signore ci ha fatto la grazia di resistere, ed eccoci qua vincitori: grazie o Signore!
L’Opera grande di Dio non poteva morire. Nata per vivere, vivrà, crescerà, si espanderà, porterà tanto bene alle anime e alla Chiesa tutta. Ecco allora che finalmente è arrivata al primo traguardo, alla benedizione della prima pietra: è il primo passo ufficiale del lungo cammino che l’attende.
Dopo la benedizione del Papa ecco quella del nostro amatissimo Vescovo Vittorio. In questi momenti vediamo quasi visibilmente la mano di Dio.
Ricordate carissimi Amici, Discepoli e Apostoli dello Spirito Santo, la data del 2 febbraio scorso? Ve l’ho comunicata con le stesse parole dell’Angelo che annunciò ai Pastori la nascita di Gesù: «Gaudium Magnum Nuntio Vobis – Vi annuncio una grande gioia»: è nata la Cittadella dello Spirito Santo! E veramente, proprio in quel giorno, fu firmata dalla Regione Lazio la variante al Piano Regolatore Generale per la realizzazione della Cittadella.
In quel giorno, non solo ci fu comunicata la delibera della Regione, ma ci arrivò dal Vescovo, qui presente, anche il Decreto con cui si approvava ufficialmente la nascita giuridica delle due Famiglie Religiose che devono portare avanti tutta l’Opera nata dai Messaggi raccolti nel libro Potenza Divina d’Amore, di Madre Carolina Venturella.
Non fu puro caso: la mano di Dio era palese nei due permessi, l’uno materiale e l’altro spirituale. Ma in questo breve tempo altri segni abbiamo avuto: li conoscete già perché li abbiamo pubblicati nell’ultimo foglietto mensile Potenza Divina d’Amore.
Il primo, in ordine di tempo, è la Grande Pietra in forma di cubo perfetto di novanta centimetri di lato, del peso di diciotto quintali che ora vediamo e ammiriamo qui avanti a noi: ricordo le parole pronunciate all’improvviso e con tanta spontaneità dalla proprietaria Rosì Giansanti: «Questa è sua, Padre, se la porti via, gliela dono».
Questa bella e grande pietra è il primo dono materiale fatto al Tempio e alla Cittadella dello Spirito Santo.
Vedo in essa la Provvidenza di Dio. Confesso che, al vederla soltanto, il cuore mi si commuove. E vedo già in essa tante altre pietre in arrivo, portate dallo Spirito Santo, che messe in ordine, una sopra l’altra, innalzeranno presto il Tempio fino alla sua massima altezza di settanta metri.
Sapete già che il Tempio non crescerà con le rendite, come tutte le Opere di questo mondo, ma per la Volontà della Divina Provvidenza che lo vuole ed ha assicurato che susciterà tante anime generose, le quali daranno senza contare…
L’altro segno importantissimo è stata la benedizione del Papa, il 22 aprile a Genazzano, alla pietra che chiuderà la buca delle reliquie e della pergamena scavata sulla facciata superiore della grande pietra che è qui davanti a noi. Questa pietra fu presentata al Papa dallo stesso nostro Vescovo con le parole: «…voglia la Santità Vostra benedire la Prima pietra, che fra poco Le sarà presentata, di un Tempio che in questa diocesi verrà edificato e dedicato alla Terza Persona della Santissima Trinità».
Ed ecco oggi, Domenica di Pentecoste, si realizza concretamente la benedizione totale della Prima grande Pietra del Tempio e della Cittadella dello Spirito Santo.
Ma questi quattro segni, pur di grande importanza, non sarebbero stati sufficienti per porre mano alla costruzione del Tempio, che porta in sé tante responsabilità.
L’idea del Tempio non è nostra, noi stiamo facendo solo un atto di obbedienza: a mezzo di un’anima di Dio è arrivata a noi a più riprese: una voce dal cielo, confermata più volte dall’autorità ecclesiastica.
La prima voce di Gesù risale al 20 giugno 1974, eccola: «Dirai da parte mia, che intraprenda pure la costruzione del Tempio e assicuralo che i mezzi e il mio aiuto non gli mancheranno mai».
E ancora, pochi giorni dopo: «Ti confermo quanto ti ho detto: come da quanto prestabilito nel piano delle mie vie, io desidero che il Tempio venga costruito, e lo Spirito Santo vi discenderà e farà sua stabile dimora in esso, a bene delle anime» (24-6-1974).
Ed infine, ad ottobre dello stesso anno: «Venga acquistato il terreno necessario per l’Opera tutta, senza badare al prezzo… si ponga mano alla costruzione del Tempio… nel quale io intendo di porre la mia stabile dimora per la salvezza di tante anime…» (26-10-1974).
Qui nella Pietra abbiamo fatto scolpire i principali messaggi del libro che riassumono, in sintesi, il programma di apostolato che si dovrà svolgere nel Tempio e dal Tempio, a onore e gloria dello Spirito Santo, Anima dell’anima nostra e della Chiesa tutta.
Prima di chiudere questa breve storia sento il bisogno di ringraziare pubblicamente il Signore che si è degnato di darci questi chiari segni della sua volontà.
Abbiamo quindi la certezza che quanto è stato fatto o si farà nel prossimo futuro è tutto voluto da Lui.
Sì, è Dio che lo vuole! Sì o Signore, vogliamo fare solo e sempre la Tua volontà e ti chiediamo perdono se a volte possiamo avere per debolezza, involontariamente, sbagliato.
Ti rendiamo anche grazie o Signore per la lunga attesa da Te permessa prima di arrivare a questo giorno solennissimo.
L’attesa sopportata con serenità e fiducia, ci ha resi più forti e più pronti ad adorare i Tuoi Piani.
Ora sappiamo che devono arrivare tantissime pietre materiali da mettere sopra a questa bellissima donata dalla signora Giansanti, ma dobbiamo sempre tutti ricordare che le pietre vive per la costruzione del Tempio di Dio siamo tutti noi qui presenti e assenti che formiamo la Chiesa di Dio.
Tutti all’opera dunque: prepariamoci per la nuova Pentecoste che sarà l’Era dello Spirito Santo.
Ascoltate il grande messaggio di Gesù dato alla Povera anima il 21 dicembre 1965: «Il desiderio del mio cuore, che entra nei disegni del Padre mio, dovrà essere reso manifesto alla mia Chiesa. È necessario che si apra l’era dello Spirito Santo, Amore del Padre e del Figlio… Rinnovazione di vita cristiana nelle effusioni infinite del mio Cuore… che altro non desidera che di donarsi, per tutti illuminare, convertire, salvare, santificare». Amen!
Tre direttive per l’Opera dello Spirito Santo
dall’omelia di S. E. Mons. Vittorio Tomassetti, Palestrina, 30 maggio 1993
Solennità di Pentecoste
Il Vescovo, dopo aver rilevato nel difficile cammino dell’Opera dello Spirito Santo, fin qui seguito, «mirabili coincidenze, segni premonitori per il prosieguo dell’Opera, ma anche elementi frenanti e tante contraddizioni, come è avvenuto nella storia dei Santi e di tutte le Opere di Dio», si è soffermato sulla pedagogia di Dio nella Storia della Salvezza, sia dell’Antico Popolo ebraico e sia del nuovo Popolo di Dio che è la Chiesa.
Parlando della nube che riempì il Tempio di Gerusalemme il giorno della Dedicazione e della nube che guidava il popolo ebraico nell’esodo dall’Egitto, il Vescovo ha ripetuto le parole del re Salomone: «Il Signore ha deciso di abitare nella nube» (1Re 8,12). Ma questa difficoltà di conoscere il Suo progetto su di noi, sull’Opera, è stimolo per crescere nella fede e nella speranza.
Sua Eccellenza ha poi indicato con grande chiarezza le tre possibili direttrici di marcia e di sviluppo dell’Opera, nella futura Cittadella dello Spirito Santo. Riportiamo letteralmente le sue parole: «Credo che quest’Opera dovrebbe significare nel futuro, anzitutto un Centro di approfondimento dottrinale della Rivelazione sullo Spirito Santo, quindi un Centro, diremo, pneumatologico. Io amerei tanto vedere in questo terreno, domani, una casa dove ci sia una facoltà universitaria che si specializzi in questa materia.
E poi una seconda pista di cammino e di sviluppo: un Centro di culto allo Spirito Santo che sia, in un certo modo, il Centro pilota, più vastamente possibile, di un culto allo Spirito Santo che è da riscoprire da parte di tutti noi, anche dei sacerdoti e del popolo cristiano in genere.
E, infine, una terza pista di cammino: l’esercizio della carità, perché se lo Spirito Santo è amore, l’amore si traduce nella vita pratica degli uomini che sono credenti e si dicono credenti, perché appunto l’amore fattivo è anche la controprova della fede («La fede senza le opere è morta», cfr. Gc 2,26).
Pertanto chi è cristiano e quindi sente di avere la fede e crede nella fede, se non riesce a mettere in pratica l’amore è come se fede non avesse! Ecco, io credo che si può ben camminare su queste tre strade, maturare secondo queste tre prospettive, ed è questo l’augurio che io faccio all’Opera della “Potenza Divina d’Amore”, per la quale ora offriamo il Sacrificio Eucaristico insieme alla preghiera di tutti voi, raccolti dallo Spirito Santo in un unico popolo di Dio».
Infine, il Vescovo ha benedetto la Prima Pietra: «O Dio onnipotente, che hai voluto edificare con pietre vive e preziose scolpite dallo Spirito, la Chiesa, come Tempio spirituale, sulla Pietra Angolare che è Cristo, fa’ che tutti coloro che entreranno nel Tempio dedicato allo Spirito Santo, che sorgerà su questa Prima Pietra, si ricordino del Dolce Ospite Interiore che vive in loro dal giorno del Battesimo, e consapevoli di essere figli di Dio e membra vive del corpo mistico di Cristo, docili all’azione dello Spirito Santo, si lascino da Lui condurre, nel cammino verso la casa del Padre. Per Cristo nostro Signore. Amen».
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