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CAPITOLO DICIOTTESIMO
Lo Spirito Santo prenderà stabile dimora nel Tempio
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Per la terza volta Gesù insiste perché si ponga mano alla costruzione della Cappella.
— 22·11·1970 Mattina dopo la S. Comunione.
Ancora la solita voce:
— Datemi quanto desidero e vi ho fatto comprendere essere di mio gradimento.
— L’anima sempre incerta rimane ancora in attesa. Non ha il coraggio di farne parola.
— 8·12·1970 Festa dell’Immacolata.
Durante la S. Messa l’anima si sente molto presa da un certo fatto misterioso che non le permette di seguire come vorrebbe quanto si sta svolgendo sul S. Altare. Dopo la S. Comunione venendo ancor più fortemente presa e dopo aver fatto resistenza per timore di essere ingannata, finalmente poi si sente vinta, e allora la solita voce dice:
— Ti confermo quanto ti ho già fatto sapere: Dirai al mio Ministro che stia di buon animo che tutto andrà bene. Ma poi dia mano all’opera della costruzione della nuova Cappella a gloria dello Spirito Santo e della mia Santissima Madre.
— Il caso che tutto andrà bene vorrebbe alludere alla questione dell’impresario dei lavori.
— 10·12·1970 Mattina, dopo la S. Comunione.
Appena finita la S. Messa, mentre la povera creatura sta facendo il suo ringraziamento per il gran dono ricevuto della S. Comunione improvvisamente si accorge che non è più padrona di sé, ed è costretta ad andare di sopra. Ma è tanta l’azione che la sommerge che si sente quasi venir meno, e per maggior sicurezza si premunisce degli appoggi. Poi passati brevi minuti si sente dire dalla solita voce:
— Non te lo dissi già, Io, che in quel luogo si onorerà lo Spirito Santo… e diventerà centro di irradiazione di questo Culto?
— L’incontro lasciò nell’anima una fortissima impressione e subito sente il bisogno di conferire con il Rev. Confessore.
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Gesù raccomanda caldamente di aver tanta fiducia nel suo Spirito, perché la sua volontà si realizzerà a gloria dello Spirito d’Amore.
— 26·12·1970 Mattina dopo la S. Messa e S. Comunione.
Mentre la povera creatura tutta raccolta cerca di rendere i suoi omaggi, meno indegni possibili, al suo Dio sacramentalmente presente, si accorge invece che è già preda della solita misteriosa forza.
E siccome tale azione va sempre più aumentando, e ogni resistenza torna inutile, finalmente deve cedere ed andare di sopra. Appena giuntavi viene ancor più sommersa… Oh quanta sofferenza!… Poi passato forse un quarto d’ora, e sempre immersa nella misteriosa azione, a un certo momento si sente dire:
— Ancora ti confermo quanto ti ho fatto già sapere, e ora ti aggiungo, raccomandandoti caldamente, di dire al mio Ministro che abbia tanta fiducia nel mio Spirito perché è mia volontà che quel luogo diventi centro di irradiazione per la glorificazione del mio Spirito d’Amore.
— Anche questo incontro lasciò nella povera creatura fortissima impressione. Quanto poi a realtà di cose, rimane tutto nel mistero. Quindi per maggior sicurezza sarà sempre meglio non darne nessun valore.
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Si esorta a far presto la Cappella e a far risaltare l’immagine della Madre di Dio.
— 30·10·1971 Mattina, in Chiesa.
Dopo il solito ringraziamento alla Santa Comunione, la piccola creatura vorrebbe entrare nella meditazione seguendo l’argomento già preparato, ma non ci riesce perché attratta da un’altra forza.
Passano così alcuni minuti, mentre nel frattempo l’anima troppo consapevole della propria nullità e miseria, e senza accorgersi di ciò che in lei si stava svolgendo, cerca di abbandonarsi tutta in Dio, sperando solo da lui ogni salvezza.
Poi finalmente si fece luce nel proprio intimo e la solita voce dice:
— Sì, sì, si faccia la Cappella o Chiesa e della grandezza che più corrisponda alle convenienti leggi delle necessità, a gloria dello Spirito Santo… Ma nello stesso tempo si dia molto risalto alla Figura della mia Santissima Madre, come già da tempo ti ho fatto comprendere.
— 4·11·1971 Mattina, in Chiesa.
Preliminari dell’incontro tutto come sopra. La solita voce interiore:
— Sii fedele nel trasmettere al mio Ministro quanto ti ho fatto comprendere… Si faccia, e presto una degna Dimora allo Spirito Santo… non si manchi però nello stesso tempo di far molto risaltare la figura della mia Santissima Madre, quale Madre del Divin Verbo.
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Per la prima volta si parla del Tempio. Lo Spirito Santo vi discenderà e prenderà stabile dimora per donare, a quelli che lo visiteranno, luce e grazia.
— 24·12·1971 Mattina dopo la S. Comunione fuori di Chiesa per ufficio. Incontro inaspettato. La voce:
— E lo Spirito Santo, Spirito della Eterna Carità del Padre e del Figlio discenderà e prenderà stabile dimora in quel Sacro Tempio per donar luce e grazia a tutti quelli che lo visiteranno e diventerà centro di irradiazione del Culto che gli è dovuto.
— 26·12·1971 Mattina dopo la S. Comunione appena uscita di Chiesa e rifugiata in un luogo appartato, perché la povera creatura si sentiva molto presa dalla solita misteriosa azione. Dopo brevi minuti, la voce:
— Io ti ho affidata quell’opera, dalla quale lo Spirito Santo verrà molto glorificato. Tu non vi metterai mai piede, ma è mio desiderio che vengano invitate tue Consorelle e figlie della tua Beata Madre, e questo non per uffici di comando, ma perché con la loro presenza siano di aiuto e conforto ai fratelli ivi radunati, e da tutti venga unicamente ricercata e conseguita la salvezza eterna.
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L’Opera è tutta effetto dell’Amor di Dio e diverrà come un faro di una nuova luce, della quale il mondo di oggi ha tanto bisogno.
— 2·1·1972 In mattinata ore 10 circa.
Mentre la povera creatura si trova in una stanza da sola viene improvvisamente e fortemente presa e investita dalla solita misteriosa azione. Allora presa da tale situazione non sente che un unico bisogno, il ricorso e l’abbandono in Dio, unica e certa salvezza… Così passano brevi minuti, poi si sente ispirata di prepararsi per scrivere quanto in seguito sarebbe avvenuto.
Intanto la sofferenza e il timore si fanno più forti; finché a un certo momento e sotto l’azione diretta l’anima comincia a scrivere ciò che spontaneamente le esce dal cuore: «Signore, che cosa volete da me? A tutto sono pronta… ma fate presto, perché questa situazione mi fa spavento… io ho paura… temo di me stessa!…».
Lunga attesa… La voce:
— Le cose di questa terra non hanno significato se non portano l’impronta della mano di Dio… ed è per questo che io ho stabilito che venga costruita un’opera nella quale tutto sarà effetto del mio amore, e dove tutto dovrà parlare e manifestare questo mio amore…
Dopo tu non ci sarai più, ma io ti prometto che allora tutto sarà manifestato, e con il soccorso della mia grazia, e in virtù del mio sacrificio, i frutti di bene saranno abbondanti e lo Spirito Santo maggiormente conosciuto, amato e glorificato… così quella santa Casa diverrà come un faro di luce, di una nuova luce, della quale il mondo d’oggi ha tanto bisogno…
Ed ora è pure giunto il momento ch’io ti parli ancor più apertamente. Come già ti ho detto altre volte io desidero che in quell’Opera vengano invitate tue Consorelle, affinché con la loro presenza siano come un completamento di una nuova famiglia, nella quale saranno di aiuto e conforto nei vari bisogni dei fratelli…
Dirai pure al mio Sacro Ministro che non si smarrisca di fronte ad un’Opera tanto grandiosa e che comporterà tante preoccupazioni e sofferenze, perché io sarò sempre con lui… Da parte tua intanto dammi sempre fede, fiducia, abbandono alla mia azione, in qualsiasi modo si presenti… e poi coraggio, tanto coraggio, mia piccola creatura, ché il mio amore ti attende.
— Il particolare qui sopra descritto è quello registrato direttamente sotto l’azione misteriosa, senza aggiunte o cancellature. Quel foglio poi è stato distrutto perché non era presentabile.
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La voce esprime ancor più chiaramente il desiderio di veder iniziata la costruzione del Tempio: i mezzi e il suo aiuto non mancheranno mai.
— 20·6·1974 Dopo la S. Comunione, alla fine della S. Messa. Incontro inaspettato.
Dopo circa due anni di silenzio da parte della misteriosa intima voce, udita tantissime volte in antecedenza, inaspettatamente e improvvisamente questa mattina si è fatta nuovamente sentire. La mia sorpresa è stata grandissima, e, non comprendendo subito ciò che si stava svolgendo nel mio spirito, con tutta forza cercavo di superarmi per timore di cader vittima di un qualche passeggero indebolimento fisico. Ma tutto torna inutile. Finalmente sono costretta ad uscire dalla Cappella. Giunta in stanza e sentendomi ormai molto priva di forze sono costretta a coricarmi. A questo punto tutta la persona viene invasa da un fatto inesplicabilmente misterioso e doloroso da ridurre la povera creatura in uno stato d’animo di grande timore; e solo il pensiero che Gesù Cristo, unica mia speranza, non abbandona mai chi in Lui confida, mi dà la forza di sopportare e di attendere.
Passano così alcuni minuti. Dopo i quali senza accorgermi del cambiamento che in me si era operato, in una serena tranquillità di atmosfera su tutto il mio essere, la misteriosa voce si fa sentire nell’intimo del mio spirito. La voce:
— Al mio Sacro Ministro da me scelto per la glorificazione dello Spirito Santo, dirai da parte mia, che intraprenda pure la costruzione del Tempio e assicuralo che i mezzi e il mio aiuto non gli mancheranno mai.
— A questo punto la piccola creatura ricordando che il R. Padre dice sempre che vuole un segno per poter proseguire nel cammino con più certezza umilmente lo fa presente alla misteriosa presenza, e subito ne venne la risposta:
— È già questo il segno.
— Dopo di che in brevissimi istanti la povera creatura si sentì libera e poté alzarsi e portarsi in Comunità a colazione.
— 24·6·1974 Si ripete l’incontro.
Finita la S. Messa, la piccola creatura si accorge di non essere libera nelle sue facoltà, però questa volta può resistere in Chiesa; e mentre si intrattiene con il Divino Ospite che tiene nel cuore, si sente ripetere:
— Ti confermo quanto ti ho detto: come da quanto prestabilito nel piano delle mie vie, io desidero che il Tempio venga costruito, e lo Spirito Santo vi discenderà e farà sua stabile dimora in esso, a bene delle anime.
— Che il Signore faccia ciò che è bene. Carolina.
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Ancora una volta la voce insiste di porre mano alla costruzione del Tempio allo Spirito Santo superando tutte le difficoltà.
— 26·10·1974 Sabato. Questa mattina durante la S. Messa. La piccola creatura, si accorge che una nuova atmosfera sta investendo e penetrando tutto il suo essere. Finita la S. Messa è costretta ad uscire, non potendo più resistere alle forti attrattive della misteriosa azione di cui è diventata preda.
Giunta in stanza e sentendosi ancor più presa, nel timore di essere trastullo di un qualche inganno, cerca di rimettersi nelle mani di Colui che tiene nel cuore per la S. Comunione ricevuta pochi minuti prima, e vivamente protesta di non voler altro se non l’assoluto dominio del suo infinito amore. Passano così appena pochi minuti, e poi la misteriosa voce udita tante volte nel passato, come forza penetrante intimamente dice:
— Datemi dunque quanto vi domando…
— Momento tremendo per la povera creatura! Breve pausa, e poi l’anima risponde: «Signore, da parte mia sarò pronta a tutto, con la tua grazia».
E la voce continua:
— Venga acquistato il terreno necessario per l’Opera tutta, senza badare al prezzo… si ponga mano alla costruzione del Tempio… nel quale io intendo di porre la mia stabile dimora per la salvezza di tante anime… e dove io desidero sia pure onorata la Santissima Vergine, Sposa dilettissima dello Spirito Santo.
— L’incontro è durato circa venti minuti, ma ha lasciato nella povera creatura una tale misteriosa sofferenza che continuamente e ovunque l’accompagnava.
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I mezzi per realizzare l’Opera non mancheranno perché sarà assistita dall’Alto.
— 30·11·1974 Sabato. Mattina, nuovo incontro.
Alla fine della S. Messa, la povera creatura, trasportata dalla solita misteriosa forza è costretta ad uscire. Giunta in stanza, sentendosi tanto fortemente presa, si deve coricare. La sofferenza e la tribolazione avvolgono e stringono talmente tutto l’essere da far veramente tremare e temere, se l’assistenza d’una forza superiore non sostenesse la povera piccola creatura. A un certo momento, l’anima, umilmente espone al suo Signore: «Perché venite da me e non andate direttamente dal vostro S. Ministro?». E la voce risponde:
— Perché vi voglio tutti e due miei collaboratori.
— Dopo questo, la sofferenza già tanto terribile, va sempre più aumentando, mentre continua a tenere sotto la sua forte azione la povera e debole preda. Intanto il tempo passa… Finalmente, in brevi istanti la sofferenza cessa e lascia posto a una riposante calma, e allora la voce dice:
— L’Opera è di tanta grandezza e importanza che per giungere al suo compimento è necessario non trascurare nessun mezzo, e di tentare qualunque mezzo possibile.
I mezzi non mancheranno mai, perché essendo Opera di Dio, sarà sempre assistita e confortata dalla Potenza dall’Alto. Ma è necessario che tutto si compia, perché si tratta della glorificazione dello Spirito Santo e della salvezza di tante anime.
— Questo incontro è durato più di un’ora, ed è stato terribilmente forte. Anche durante il giorno la sua azione, in un modo molto diverso ma sensibile, ha continuato il suo influsso.
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Poiché il mondo sta andando in rovina, è necessaria una nuova Pentecoste, una nuova ondata di fuoco di Spirito Santo.
— 5·12·1974 Giovedì. Ore 15.30. Incontro improvviso e inaspettato, perché in un orario insolito.
Oggi appena lasciato l’ufficio in portineria (ufficio di un’ora circa) ed entrata nella stanza di lavoro, improvvisamente la povera creatura viene sorpresa dalla solita misteriosa forza che avvolgendola e penetrandola tutta con la sua potente azione, non le permette di dedicarsi al solito lavoro. L’anima rimane stupita per la novità dell’orario, e vorrebbe svincolarsi, ma è inutile, bisogna lasciar fare… Dopo forse una mezz’ora di tanto intimo travaglio, e in una calma soave, ecco giungere la solita voce:
— Io ti ho scelta… ti ho condotta lungo il cammino, portandoti sulle braccia del mio amore… per fare di te una mia collaboratrice per la glorificazione dello Spirito Santo…
Ora il mondo sta andando in rovina…
Per questo è necessaria una nuova Pentecoste, una nuova ondata di fuoco di Spirito Santo, che con il suo calore penetri e riscaldi i cuori degli uomini. Ed è, ancora, necessario che non venga trascurato nulla, ma che con ogni sforzo si cerchi di contribuire alla buona riuscita di questo grande evento e si faccia qualunque sacrificio.
Per te e per il mio Ministro, ormai conoscete il piano dei miei disegni
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