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[PARTE II La manifestazione] CAPITOLO OTTAVO
Un difficile incarico
***
La Povera Anima dovrà rivolgere una domanda al Signore per far conoscere la sua volontà.
— 25·1·1966 Ieri venuta del S. Ministro di Dio. C’era proprio bisogno. L’incontro è durato più di un’ora.
L’anima, poi, ripensando a quanto è stato detto, rimane serena, tranquilla… non curandosi per nulla dell’impressione che potrà aver lasciata. Anche per ciò che riguarda la risposta da dare da parte della “voce” anche su questo, molta tranquillità. Certa che se ciò entra veramente nei disegni di Dio, la cosa andrà a posto da sé. Intanto però, l’anima, si propone di offrire una novena di giorni di fedeltà d’amore, in onore dello Spirito Santo, rimettendosi totalmente alle sue divine effusioni di grazia.
— 26·1·1966 Mattina, in Chiesa, durante la S. Messa.
L’anima si sente fortemente presa e attratta dalla voce che nel proprio intimo le dice:
— Egli è il Verbo del Padre… è della stessa sostanza del Padre!
— Dopo la S. Comunione lo supplica ad esserle sostanza e cibo, perché è molto affamata.
In mattinata poi lentamente la “voce” comincia a sussurrare nell’intimo dell’anima:
***
Gesù, in cambio della risposta, chiede alla Povera Anima il suo contributo di sofferenza.
— La risposta ti sarà data, a patto però, che anche tu contribuisca, in qualche modo, a meritarla. Sei disposta, dunque, ad aderire a quanto, in questo tempo, vorrò disporre di te?
— Ma, l’anima, temendo di essere trastullo di fantasia alterata, non ne fa conto, e cerca di non udirla.
Alle ore 12, in tempo dell’esame particolare improvvisamente viene presa da un fatto misterioso, e non potendo contenersi, grida nell’intimo del proprio cuore: «Oh, amiamo, dunque, lo Spirito Santo, Eterno Amore… Egli ci ha portato sulla terra il Figlio di Dio… Il Verbo del Padre!…
O Divino Spirito, Tu abiti nel Padre e nel Figlio! Tu sei il loro vincolo d’amore! Io ti adoro! Tu conosci bene le vicende dell’anima mia… Ti prego, salvami in quest’ora di tanta tribolazione! Tu sai tutto… Salvami! Io temo di me stessa… ho paura di essere ingannata dalla mia fantasia… Del resto, sarei disposta a tutto». (Non c’è più tempo).
— Pomeriggio ore 15.
La “voce” continua con insistenza:
— La risposta la avrai, ma a condizione che accetti quanto vorrò disporre di te.
— L’anima vorrebbe resistere ancora, ma non potendone più è costretta a cedere. «E, si faccia, si faccia, grida, dall’intimo del proprio cuore, sì, si faccia pure… io accetto tutto! però con la riserva che io rimanga libera da ogni responsabilità! Per carità, questo mi fa spavento!».
— 27·1·1966 Mattina ore 9.30. Nella stanza di lavoro.
Improvvisamente, l’anima, viene presa fortissimamente, nell’udire dalla solita voce:
— Allora, mi darai un’ora di veglia durante la notte… quando io ti sveglierò; e tu lascerai che io prenda possesso del tuo essere, secondo le esigenze del mio amore.
— L’anima è vinta, smarrita… «E, si faccia, esclama… tutto è accettato! Amen!».
— 29·1·1966 Mattina, ore 6. In stanza.
Mentre, l’anima, sta preparandosi per scendere in Cappella, improvvisamente si sente trasportata nel soprannaturale, mentre la voce dice:
— Dopo tante prove di predilezione, ancora dubiti sull’azione del mio amore?
— All’udire ciò, l’anima, non può più trattenersi, ed esce in un infuocato grido ripetutamente: «O Dio! O Dio! Dio mio!». Sembra una mattina di fuoco!
In Cappella; la voce continua:
— Ebbene, per dartene una nuova prova, questa mattina dopo la S. Comunione dovrai uscire, perché io ti stringerò tanto fortemente al mio Cuore… Non temere di nulla, però, perché lo Spirito Santo ti assisterà.
— Dopo la S. Comunione, l’anima, è costretta a salire in stanza e a coricarsi, perché non è più padrona di sé.
Intanto, lentamente viene sempre più presa dalla misteriosa presenza che tutta la avvince, mentre essa si sente sempre più diventare un piccolo, povero essere.
Ma qui non ci sono parole che possano spiegare come tutto ciò si svolga. L’anima ne è tutta inebriata, smarrita! e non fa che esclamare: «Dio! Dio! Dio! Figlio Unigenito del Padre, Gesù Cristo… Si faccia! si faccia!».
Intanto la palpitazione si fa molto frequente e la respirazione invece molto lenta. Che momenti! Giunta a questo punto, e sentendosi tutta avvinta, lancia dal cuore questo grido: «Dio d’amore, questo cuore è tuo, prenditelo… quest’anima è tua, prenditela… tutto questo essere è tuo, prenditi tutto, fanne quello che vuoi…». Poi approfittando del momento, umilmente espone: «Il vostro S. Ministro attende quella risposta…».
Segue silenzio… poi:
— Tu intanto da parte tua fa’ quanto io attendo…
— Finalmente, volgendo verso la fine, l’incontro, l’anima, spinta da chissà quale impeto, esclama: «O Dio d’amore, Eterno divino Spirito… […] Prenditi l’anima mia, e fa’ che sotto la tua azione, diventi quello strumento che da tutta l’eternità di essa è stato prestabilito! Amen!».
(Non c’è più tempo).
— 30·1·1966 Mattina.
La giornata si apre con un certo presentimento molto misterioso. Ma non c’è da farne caso. Però giunta in Cappella per le pratiche del mattino, inutilmente si sforza per applicarsi a meditare sul Vangelo del giorno, perché in fondo dell’anima già comincia a farsi sentire la voce:
— Preparati, oggi avrai la risposta.
— Ma ancora non c’è da prestare attenzione, tanto più che la novena non è ancora finita. Eppure quel tormento è sempre lì: «Oggi avrai la risposta». E con questo tormento, la povera creatura, passa intanto la prima parte della mattinata.
Finalmente giunta alle ore 11, e trovandosi già in stanza, improvvisamente viene presa e vinta da tanta misteriosa forza, che subito è costretta a coricarsi. Mio Dio, che momenti terribili! Una povera, miserabile creatura dinanzi all’incomprensibile… all’infinito…
In brevi istanti comprende tutta la propria indegnità e bruttezza, e istintivamente esclama: «Sono io la causa della tua Passione e morte… Sono io! Quanto sono cattiva, superba…». Ancora brevi momenti e poi… mistero! e, terribile tormento! Povera, piccola creatura!
Finalmente la voce:
— Gli dirai di sì… Mi farà piacere… Renderà tanta gloria al mio Cuore…
— Ancora brevissimi istanti, e poi tutto è passato, tutto è normale. L’incontro è durato appena dieci minuti. Ora la povera creatura può scendere alla porta, dove il dovere l’attende.
— 1·2·1966 Mattina, dopo la S. Comunione.
Durante la S. Messa, l’anima è molto attratta. Dopo la S. Comunione la voce dice:
— Tienti preparata… Oggi ti darò una prova che sarà la conferma di quel sì.
— L’anima ne rimane molto colpita.
Ore 9.45. Nella stanza di lavoro.
Improvvisamente, la voce:
— L’armonia più deliziosa che sale al Padre, è quella che si innalza dal Cuore del suo dilettissimo Figlio… anche la piccola creatura vi si può unire.
— Dopo ciò, l’anima, non può più trattenersi, e, come portata da una forza invisibile, misteriosa, è costretta a salire in stanza. Giuntavi è già tutta sommersa in Colui che la attrae… e istintivamente non fa che ripetere: «O Padre! O Padre! O Dio! Dio mio! O amore! Si faccia, si faccia tutto!». Unendosi così anche ai sentimenti e agli omaggi del Cuore di Gesù verso il Divin Padre. Che momenti! Che Paradiso! E, quanto mistero! In fine la voce:
— Dirai al mio Ministro che quel Sì è veramente la manifestazione del mio beneplacito e gradimento.
— Tutto è passato, ma nell’anima rimane una fortissima impressione. L’incontro è durato un quarto d’ora.
Da quando che la misteriosa voce ha chiesto un’ora di veglia durante la notte, per contribuire così, in qualche modo, ad ottenere la risposta, l’incontro della piccola creatura con il suo Signore, si è sempre verificato nelle prime ore del giorno, e, più precisamente, dopo le 2.30 sempre però venendo svegliata come da un richiamo, e non mai per un orario prestabilito.
— 3·2·1966 Notte, ore 3.15. Durante l’incontro. La voce:
— Mi darai questo incontro fino a quando avrai conferito con il mio Ministro e gli avrai dato la risposta che attende. Quel “sì” ti assicuro: è proprio uscito dal mio Cuore.
— Dopo ciò, l’anima, si sente come inebriata, e istintivamente esclama: «O Gesù, Figlio di Dio… io Ti amo nel seno del Padre! perché l’anima mia è uscita dalla sua carità creatrice!
Ti amo negli ardori dello Spirito Santo! perché in quelle divine fiamme è stata santificata mediante i Sacramenti!
Ti amo, finalmente, con il tuo stesso amore, perché è stata riconquistata, con l’effusione totale del tuo preziosissimo Sangue!
Oh potessi amarti come mai nessun’anima ti ha amato! Amen! Sì, proprio, come nessun’anima ti ha mai amato!».
***
La Povera Anima, provata dalle difficoltà di questo periodo, ha timore di nuovi incarichi da parte del Ministro di Dio.
— 7·2·1966 Mattina presto. Ore 4.25.
L’ora di incontro (o veglia) era già terminata da più di mezz’ora, e la piccola creatura stava ormai per riprendere sonno; quando, invece, improvvisamente viene fortemente colpita dalla solita voce che dice:
— Tienti preparata… perché avrò ancora bisogno dell’anima tua, per far conoscere il mio amore all’umanità…
— Brevi istanti di attesa, e poi:
— Non ricusarti di eseguire quanto ti chiederà il mio Ministro… Ma accetta… Io, l’Onnipotente… L’Infinito amore dell’anima tua.
— Ora, c’è da far presente, che il secondo breve particolare,14 allude al fatto che essendo stata, la piccola creatura, oggetto di tanta sofferenza a motivo di quella risposta che doveva trasmettere, era tentata di non accettare altri incarichi di questo genere.
— 8·2·1966 Sera ore 17. Durante la meditazione.
L’anima è molto pensosa per ciò che le è passato nel proprio intimo, in queste ultime settimane, e già spera in un prossimo incontro con il Sacro Ministro di Dio.
Nella fiduciosa attesa che venerdì prossimo, 11 corrente mese, venga il Sacro Ministro di Dio, e l’anima mia, possa confidargli quanto in essa è passato in queste ultime settimane, intendo di dedicare e di passare sotto l’azione dello Spirito Santo, questi tre giorni che ancora mi separano.
Che l’Eterno divino Spirito, amore ineffabile del Padre e del Figlio, si degni di effondere il suo Calore vivificante, affinché la risposta che dovrò dare, venga accolta puramente e solamente in ordine al perfetto volere di Dio e della sua maggior gloria.
E il Cuore dolcissimo ed amabilissimo del mio Salvatore adorato, non permetta, che in nessun modo avvenga che si dia, a detta risposta, un valore che in seguito potrebbe cagionare conseguenze non rispondenti pienamente alle assolute esigenze del suo infinito amore! Amen!
— 11·2·1966 Mattina. Prime ore, cioè 3.30.
Fine dell’incontro con l’infinito, nel mistero. L’anima: «Egli è l’amore eterno, ineffabile, Divino! È il Paradiso d’ogni Bene! Egli ha rapito, nei suoi divini ardori questa piccola, miserabile creatura… e tante volte l’ha trasportata presso il suo Cuore, che è tutto amore! Oh mistero d’amore d’un Dio d’infinita Carità! Per i secoli eterni Ti loderà, nell’assemblea dei Santi, questa tua ultima creatura… ma che tuttavia Tu hai tanto prediletta!
Oh Dio Padre, divino Paradiso! O Dio Figlio, eterno Paradiso! O Dio Spirito Santo, dolce, ineffabile Paradiso! O Dio Uno e Trino, io Ti adoro… tutta a Te mi dono… e Tu degnati di racchiudermi una volta e per sempre nel Sacro Petto del mio Cristo, affinché io sia immersa e stabilita presso quell’ineffabile Cuore per il tempo e per l’eternità! Amen!
La Vergine SS.ma e la Beata Madre mia mi aiutino e mi assistano sempre!».
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