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[PARTE II La manifestazione] CAPITOLO QUARTO
La Chiesa metta in risalto l’azione dello Spirito Santo
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Improvvisamente l’Anima è presa dalla misteriosa forza come non mai. Quindi il grande Messaggio alla Chiesa.
— 10·11·1965 Mattina. In Chiesa.
Al ritorno dalla S. Comunione improvvisamente, l’anima, viene tutta assorbita dalla solita potente misteriosa forza, ed è costretta a passare di sopra. Nel salire le scale ha l’impressione che tutto il suo povero essere stia sfasciandosi… Tutto le si sente venir meno. Mio Dio, che momenti! Forse è impazzita… Forse… è la fine!
Nel frattempo, raccogliendo quel po’ di forze che ancora le è dato di disporre, non fa che esclamare: «Mio Dio misericordia! Nelle vostre mani raccomando il mio spirito!». E, finalmente si trova in stanza! Qui si sente come perduta e si getta sul letto.
Poi lentamente riprendendo un po’ di forze, s’immerge tutta nell’amorosissimo suo Signore che stringe sacramentato nel cuore, ed entra con Lui in un dolce colloquio, che non ha parole, ma che tuttavia ci si comprende ugualmente. Passa così una mezz’ora nella totale immobilità, e sempre con lo spirito sospeso nella misteriosa calamita che tutta l’attrae. Poi improvvisamente la voce dice:
— Perché la Chiesa, mia Sposa, non onora con un culto più solenne, ardente, pratico, presso i fedeli, lo Spirito Santo? In Lui e per mezzo di Lui, tutto si compie dai secoli eterni, in Cielo e in terra, nell’intima comunicazione con il Padre ed il Figlio. Eleggo te a farne parola, intanto al mio Ministro, di questo mio desiderio.
— Dopo questo incontro, l’anima rimane come stordita; non comprendendo per nulla il significato di ciò che ha udito, e non fa che raccomandarsi al suo Signore!
***
Gesù rivela che è desiderio del Padre e del suo Cuore che lo Spirito Santo venga maggiormente amato e conosciuto nella Chiesa.
— 11·11·1965 Mattina ore 11. Sempre come il solito.
— Dammi questa prova d’amore… renditi interprete dei miei disegni. Io desidero che la Chiesa, madre e maestra di tutti i credenti, metta più in risalto l’azione dello Spirito Santo, Spirito di vita, di verità, di giustizia e d’amore. Egli è la forza, il calore, l’ardore che tutto governa nella misericordiosa potenza e sostanziale convivenza con le Tre divine Persone, in un solo, unico, ineffabile amore…
Fin da tutta l’eternità io ti ho eletta per questa missione… e tu, mio strumento inutile, non farai che trasmettere quanto ti farò conoscere al mio Ministro. Però, per intanto rimanga tutto nel segreto del suo cuore.
— Lo stesso giorno. Sera, nella meditazione.
— Quando t’incontrerai con il mio Ministro, gli dirai a nome mio, che è desiderio del Padre e del mio Cuore, che lo Spirito Santo venga maggiormente conosciuto e amato nella Chiesa, mia Sposa, e ti assicuro che si aprirà un’era di maggior santità nelle anime e di fratellanza fra i popoli. Ora però deve rimanere nel segreto.
— 12·11·1965 Mattina ore 11. Sempre come il solito.
L’anima: «Ma io non so comprendere la vera voce… la voce chiara e sicura del mio Signore… Io sono miserabile… non capisco niente, sono una ignorante…». La voce:
— Sta tranquilla, ché Colui che si nasconde ai grandi e ai sapienti del mondo e si manifesta ai piccoli e ai semplici, saprà guidarti, e tu sorretta dal mio braccio e guidata dal mio Amore, procederai sicura lungo le vie dei miei misteriosi disegni.
— 14·11·1965 Mattina ore 5.
Dopo circa un’ora di fortissima azione misteriosa, e con tutta la persona nella completa immobilità, la voce dice:
— Tutto nel Padre… Figlio, e Spirito Santo. Tutto per il Padre… Figlio, e Spirito Santo. Tutto con il Padre… Figlio, e Spirito Santo.
Nella pienezza dei tempi il Padre donò il Figlio all’umanità… Ora il Figlio vuole manifestare lo Spirito Santo… Amore sostanziale del Padre e del Figlio. Tutto questo dirai al mio Ministro.
— 15·11·1965 Mattina. In Chiesa.
Mentre l’anima sta per andare alla Santa Comunione, improvvisamente la voce dice:
— Sei disposta a quanto ti voglio chiedere? In questa settimana farai in modo che il mio Ministro venga in Casa, se non vi saranno altre vie per poterlo incontrare.
— Lo stesso giorno, ore 11. Sempre come il solito. La voce:
— Ti lascio il tempo ancora oggi e domani, poi chiederai il permesso che il mio Ministro venga, affinché tu possa confidargli quanto ti ho manifestato in questi giorni.
— 16·11·1965 In Chiesa, ore 12.
L’anima dovrebbe fare l’esame particolare, ma invece, improvvisamente viene presa da un fatto tanto misterioso e terribile ed è costretta (perché ne è come spinta) a presentarsi alla R. M. Superiora e chiedere il permesso, altrimenti non ha più pace… Mio Dio! che situazione, che martirio, e che spavento! Non poter più comandarsi! Non saper più superarsi!
La cosa viene concessa, e una certa calma rientra nell’anima. Quanto mistero avvolge la povera anima mia in questi giorni! Sentirsi trasportata da una corrente impetuosa, senza comprendere nulla! Che il buon Dio mi assista!
***
Gesù l’ha preparata fin dai secoli eterni per mostrare al mondo le meraviglie dello Spirito Santo.
— 18·11·1965 In Chiesa.
Questa mattina, l’anima mia non può seguire la S. Messa con il solito sistema di quest’ultimo tempo, cioè da due anni in avanti. Un’atmosfera molto diversa la tiene preoccupata, avvinta. Senza però capire nulla. A un certo momento, senza neppure pensarlo, si mette a gridare dall’intimo del cuore: «Mio Dio, misericordia di me… io rovinerò tutto! io rovinerò tutto! Signore, per carità, abbiate pietà di me!». E con questi sentimenti si avvia alla Santa Comunione. Dopo ritornata al posto, non potendo fare altro, perché ancora non è libera di se stessa, si prostra in un adorante silenzio, ed allora la voce comincia:
— Quando tu non esistevi, io ti plasmavo nel mio amore. Quando, lungo i tuoi anni, con le tue infedeltà ti dilungavi dal mio perfetto amore, io ti attendevo… Ora che sei tutta mia, se mi lascerai fare, sarò ancora io stesso che opererò in te… e tu non sarai che un misero strumento, del quale intendo servirmi per mostrare al mondo le meraviglie dello Spirito Santo, amore sostanziale che unisce in una beatitudine eterna il Padre con il Figlio.
— Dopo questi incontri l’anima rimane come fuori di sé.
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