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[PARTE I: La preparazione] CAPITOLO SECONDO
Lo Spirito Santo suggella le nozze tra Gesù e la Povera Anima,
che diviene la confidente dei suoi segreti
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«Io ti sposerò nel mio amore ineffabile…». Lo Spirito Santo suggellerà questo legame.
— 10·5·1964 Domenica. Meditazione prima della S. Messa.
L’anima è ancor smarrita, spaventata.
— Sì, comprendo tutto… e ti compatisco… Però vedi che anche la tua pace è scossa… Ebbene io te la ridonerò, se mi protesti che accetterai quanto vorrò compiere nell’anima tua.
— E l’anima allora: «Prima però ne parlerò al R. P. Confessore; e intanto, fin d’ora io mi terrò nelle disposizioni di accettazione».
— Il giorno sacro della Pentecoste, io vorrò stringere con l’anima tua un’amicizia di un amore nuziale. Sì, io ti sposerò nel mio amore ineffabile, perché voglio fare dell’anima tua uno strumento della mia gloria.
— Ore 17.15. Meditazione della sera.
— Ne parlerai al tuo Confessore per aver anche il suo consenso, e per essere assistita dalla sua preghiera e incoraggiamento.
Chiudi gli occhi a tutte le viste umane… Lasciati condurre… Io sarò la tua forza. Fidati di me.
— Ore 18.50. Al telefono.
— Allora io ti attendo ad un convegno d’amore, dove il mio Cuore sposerà l’anima tua con un legame d’infinito, ineffabile amore. Lo Spirito Santo poi suggellerà questo legame con la sua potenza e la sua grazia.
— «Signore, mio Dio, voi vedete in quale smarrimento si trova l’anima mia! Io non capisco più niente! Ma pure oso alzare un grido e dirvi: io mi fido di Voi… Fate di me quello che volete».
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Gesù dice alla Povera Anima: «Ho bisogno dell’anima tua per il compimento dei miei disegni».
— 16·5·1964 Vigilia di Pentecoste. Mattino.
L’anima appena giunta in Chiesa, viene presa da una travolgente azione che la rende incapace di starsene in ginocchio. Intanto, nel suo intimo si svolge un misterioso lavorio che penetrandola tutta, la invade e la rende sua preda. In questa situazione la povera creatura non ha più movimenti e intenzioni proprie, ed è costretta a lasciarsi trasportare dalla forza che la avvince. Quindi non fa che esclamare: «O mio Signore, Tu sei il mio Dio! Tu sei tutto il mio Bene… Tu sei la mia forza… Tu sei il mio amore…». A un certo momento però non ha più parole, e allora non fa che respirare «Dio, Gesù Cristo, Spirito Santo!». Chi può spiegare cosa passa in questa anima, avvolta in tanto mistero? Il nulla dinanzi a tanta incomprensibile grandezza?
Intanto si avvicina la S. Comunione e l’anima va incontro al suo Signore come un povero essere smarrito, sperduto, ma che è certo di incontrarsi con Colui ch’è il suo Centro d’ogni bene, il suo asilo di pace e di riposo. Dopo la S. Comunione l’anima si abbandona tra le amorose braccia del suo Signore, che la stringe al suo Cuore e le ripete: che la farà sposa del suo amore.
— Sera. Ore 21.55.
La povera creatura non può trovar riposo – sebbene molto stanca per il lavoro del giorno – perché un tormento incomprensibile non glielo permette. Oh, quanto piangerebbe volentieri se le lagrime le fossero favorevoli! ma purtroppo, non ci riesce! Intanto cerca una via di scampo rimettendosi nelle mani del suo Signore. Poi a un certo momento in un’onda di mistero, l’anima ode.
— Giunti alla vigilia degli Sponsali, dimmi, che mi sarai sempre fedele… Credimi io ho bisogno dell’anima tua per il compimento dei miei disegni, che ora a te rimangono ancora ignoti. Tu lo sai con quanta predilezione ti ho portata fin qui! Quante volte l’anima tua ha riposato nel mio Cuore! Ora ti attendo per nuove vie, sempre vie d’amore, ma che ti costeranno tante sofferenze… ma è necessario che avvenga così! perché solo per questa via giungerai dove io ti attendo; però, ricordati sempre che nel mio Cuore ci sarà un rifugio per ogni pena.
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Pentecoste 1964: mistiche nozze avvenute nel silenzio della S. Comunione. Il fuoco dell’Eterna Carità vi ha posto il sigillo.
— 17·5·1964 Mattino ore 5.40.
L’anima e tutto l’essere sono già preda d’una forte sofferenza.
— Vieni, ti farò tutta mia per sempre… Io abiterò nel tuo cuore… tu abiterai nel mio, per sempre! perché ho bisogno dell’anima tua.
— Alcuni minuti dopo, mentre si sta preparando per scendere in Chiesa, la solita voce misteriosa continua:
— Sta tranquilla che non ti succederà niente di straordinario, perché il mio Cuore sposerà l’anima tua nel silenzio dell’incontro nella S. Comunione.
O anima prediletta del mio amore, abbi fiducia in me… che sarò sempre la tua forza, il tuo tutto!
— Giunta in Chiesa è già sommersa in quella forza che tutta la invade, ed è costretta ad udire ciò che un linguaggio misterioso le sussurra nell’intimo del cuore.
— O sposa del mio Cuore, io ti amo d’infinito amore… di quell’amore che abbraccia tutta l’umanità, ma che tanti ancora non ne vogliono sapere! È necessario quindi che questa veemenza trovi uno sfogo, ed ecco che io voglio riempire il tuo cuore… voglio renderlo capace di amarmi tanto, tanto! e di farlo strumento.
— L’anima deve uscire per ricevere le bambine che faranno la Prima S. Comunione e non potrà più occuparsi di sé.
— Ore 10.15. Stanca per aver dovuto rimanere sempre in piedi, e spossata per il travolgente lavorio di cui è oggetto nell’intimo del cuore, la povera creatura è costretta al riposo.
Appena giunta in stanza, una voce sovrumana si fa udire all’intelligenza del cuore:
— Ora sei tutta mia… Io ho sposato l’anima tua nelle viscere del mio Cuore… e il fuoco dell’Eterna Carità ha posto il sigillo di questo incontro nuziale.
— «Mio Dio, aiutatemi! quanto ne ho bisogno! Mio Signore Gesù, sostenete la mia debolezza!».
— Pentecoste ore 17. S. Meditazione, sera.
«O mio Signore, Gesù Cristo, centro divino di tutte le ricchezze della SS. Trinità io ti adoro, ti amo, e ti ringrazio per tutti i beni che recasti all’umanità intera, che considero come miei. Tu sei il Sovrano bene del mio cuore… Di questo cuore, che in questi giorni hai fatto oggetto di tante tue misericordie e di operazioni d’amore, e compiendo stamattina quanto mi avevi predetto!
Che cosa hai operato nell’anima mia… che cosa è avvenuto in me? Io ora mi sento in un’altra atmosfera… sembra che una nuova vita scorra nel mio cuore!
Ma, o Signore, hai posto bene attenzione a chi affidi i tuoi doni, le tue grazie? Saranno custoditi fedelmente; ti renderanno il frutto sperato e proposto? Ecco ciò che mi getta in un grande sbigottimento e timore… Ah, mio Signore e mio Dio, io ti prego, aiutami per carità; sì, per la carità di quel Cuore tuo ineffabile che tante volte mi disse: Io sarò sempre la tua forza, il tuo appoggio, il tuo asilo sicuro di pace e d’amore! L’anima mia ora ha proprio bisogno di tutto questo. Amen!».
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Gesù è presso di lei e lei è presso Gesù. Il luogo d’incontro è il cuore dell’Anima divenuto dimora di Cristo.
— 13·6·1964 Ieri, 12 [giugno], il mio povero essere, e, più particolarmente la mia anima, sono stati oggetto dell’azione misteriosa per ben tre volte. Quanta sofferenza in quel frattempo! e quanta attrazione dell’anima mia verso il Supremo Bene, Gesù Cristo! Alla fine dell’ultima, nel mio intimo una voce mi disse:
— Da quando il mio Cuore ti ha fatta tutta mia, tu sei sempre presso di me, e io presso di te, perché ho fatto mia dimora entro il cuor tuo. E quando mi cerchi, io ti amo! quando m’invochi, io ti amo… quando ti umilii, io ti amo… quando cerchi di migliorarti, io ti amo, e quando soffri in ispirito di riparazione, mi fai tanto piacere, e, allora io ti amo! Attenta però perché io sono sensibilissimo anche per le minime mancanze.
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Gesù svela all’Anima i suoi segreti disegni di predilezione e chiede il suo aperto consenso.
— 27·6·1964 Santo Ritiro. Meditazione della sera, ore 17.
— È giunto il momento di svelarti il segreto dei miei disegni sull’anima tua.
Un giorno in un impeto d’amore tutto gratuito io ho fatto dell’anima tua oggetto di predilezione del mio Cuore; ma questa mia scelta, doveva essere per te, per tutto il tuo essere, motivo di grandi sofferenze…
Sappi adunque che d’ora innanzi io scenderò con la mia sensibile presenza su tutto il tuo essere molto di frequente, perché desidero di abitare entro il tuo cuore che ho fatto mio… e di questa mia presenza ne dovrai sentire tutto il dolce… ma doloroso peso! È necessario che avvenga così, perché non si può amare senza soffrire!
Accetti? Per il Cristo del Vangelo che tante volte hai cercato, invocato… Accetti? Sono io quel Cristo… Io… il Figlio diletto del Padre… il tuo unico, eterno Amore… Il tuo Signore adorato…
— E l’anima risponde: «Ma io ho anche bisogno di lavorare… non sono padrona di me stessa…
Ne parlerò anche al R. Confessore…
Del resto io sono sempre nelle vostre mani, fate di me quello che volete!». Fine della meditazione.
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Gesù chiede all’Anima una fedeltà a tutta prova e piena libertà di azione.
— 30·7·1964 Ore 22.20. Sempre nella solita sofferenza.
— Ascolta la mia voce e imprimila bene nel tuo cuore. Io ti ho fatto tutta mia… ma ora attendo da te una fedeltà a tutta prova, perché non sai dove ti voglia condurre… Le vie del mio amore sono innumerevoli, anche se non sempre appariscono agli occhi degli uomini… Te lo ripeto: tu sei tutta mia, lascia quindi che io agisca liberamente!
— «Mio Dio! eccomi, fate di me tutto quello che volete!».
— 31·7·1964 Mattina, nella S. Casa di Loreto, durante la S. Messa. L’anima prega, adora, attende! Attende una risposta. E la risposta viene, non però l’attesa, bensì:
— Tu sei tutta mia, tu sei tutta mia!
— L’anima comprende tutto il valore di ciò che ha udito, e fiduciosa si abbandona perdutamente.
— Pomeriggio ore 14.30.
Impossibile descrivere fino a qual intensità di sofferenza oggi il mio povero essere ne sia diventato oggetto. Sembra che il buon Gesù mi voglia con sé nei dolori della sua crocifissione! L’anima mia intanto non fa che abbandonarsi all’azione che la tortura, e nello stesso tempo, adora, supplica, ama, piange, e ripara. Alle ore tre tutto è finito! Ma cosa mai, attraversa questa povera creatura!
Gesù si dichiara “mendicante di amore” e chiede il cuore, l’anima e tutto l’essere della Povera Anima.
— 10·8·1964 Incontro delle ore 11.40.
Mentre l’anima gusta dolcezze di amore da non poter descrivere, adora, ama, ripara, ecc. Verso la fine dell’incontro Gesù le chiede:
— Cosa mi darai in cambio di tante mie predilezioni di amore?
— E l’anima subito: «Aiutata dal tuo Divino Spirito e animata dai palpiti del tuo Cuore, risponderò a tutti i tuoi disegni… Ti seguirò sempre, ovunque!».
— Ore 21.30.
Dopo quasi un’ora di tormentosa sofferenza, la misteriosa voce mi dice:
— Tu sei tutta mia… In te riposa il mio Cuore. Dammi amore, ho bisogno di tanto amore… Oh quanto è cattivo il mondo! Quante iniquità mi amareggiano!
— 14·8·1964 Dopo la S. Comunione. Durante momenti di stringente azione misteriosa.
— Mi darai tutto?
— «Sì, mio Signore, tutto».
— Mi darai proprio tutto?
— «Sì proprio tutto!».
— Mi darai proprio tutto, sempre?
— «Ma dunque, dovrei essere io l’unica che non vi segue? Ah, non mai!».
— Allora, dammi l’anima tua perché ne faccia uno strumento della mia gloria… dammi il tuo cuore perché lo trasformi nel mio… dammi tutto il tuo essere perché lo purifichi e lo santifichi secondo i miei disegni!
— Ore 15.15.
Sempre sotto l’azione della solita sofferenza.
— Io sono l’Infinito amore… e sono il mendicante d’amore! Ma, oh quante delusioni io provo, anche da parte delle anime a me più intime! Quanta spensieratezza, quanta grossolanità, quanta trascuratezza esse hanno nei miei riguardi!
— A questi lamenti di Gesù tutto l’essere della sua povera creatura ne è fortemente addolorato. E la voce continua:
— Prostrati e fanne onorevole ammenda!
— A queste parole l’anima si prostra per terra, e, inabissata nel proprio nulla, cerca, per quanto ne è capace di farne atti di riparazione.
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Il Divin Padre chiama l’Anima “figlia diletta” e “tempio vivo della SS. Trinità”.
— 1·2·1965 Ore 9.15. Nella stanza del lavoro.
L’anima, nel proprio intimo, ripetutamente si sente dire: «Questi è il mio Figlio diletto ecc.» e nello stesso tempo si sente invitata a uno dei soliti incontri misteriosi.
Fortemente attratta si porta nella Cappellina privata, e gettandosi perdutamente fra le braccia della SS. Vergine Addolorata7 la supplica ad assisterla. Quindi si pone tutta nel Cuore dolcissimo del suo Gesù, e in unione ai di Lui omaggi, si offre all’Eterno Padre, perché faccia di essa tutto ciò che vuole. «Amen! Semper!». L’incontro dura circa sette minuti poi l’azione cessa, lasciando però l’anima molto impressionata di ciò che ha provato.
— Ore 11.10.
Ancora fortemente impressionata, l’anima, nuovamente è invitata ad un altro incontro.
Mentre sale le scale la misteriosa presenza si fa sempre più potente… finché giunta in stanza viene tutta sommersa… Allora istintivamente comincia ad esclamare: «O Padre mio, e mio Dio!». Passano così parecchi istanti… Poi, improvvisamente la voce si fa sentire:
— Tu sei la mia figlia diletta… Nel mio Unigenito e nello Spirito Santo ti ho fatta tutta mia. Le tre Persone divine abitano in te. Tu sei, tempio vivo della SS. Trinità. Preparati per altre effusioni del mio amore, in qualunque modo si presentino.
— 3·2·1965 Ore 10. Nel luogo del proprio ufficio.
L’anima viene fortemente attratta, mentre la solita voce dice:
— Io, tuo Bene infinito… Ti condurrò a vivere il mio mistero d’amore. Affidati sempre al mio Cuore.
— Incontro di circa sei minuti.
— Ore 11. L’anima viene di nuovo fortemente rapita nella misteriosa presenza.
Voler spiegare in qual modo è impossibile, poiché si sente come sommersa da una impetuosa corrente, ed intanto entra in un misterioso intendersi con il suo Signore. Poi verso la fine dell’incontro, la solita voce dice:
— Sei disposta a ricevermi in un torturante amore?
— A queste parole, l’anima, risponde subito: «Sì, Signore, tutto quello che volete!». Per circa dieci minuti.
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