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CAPITOLO SEDICESIMO
«Potenza Divina d’Amore»
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Gesù vuole che allo Spirito Santo sia attribuito il nuovo titolo di “Potenza Divina d’Amore”. È il più glorioso.
— 6·12·1966 Mattina, dopo la S. Comunione.
— L’aspetto o attributo sotto il quale deve essere presentato ai fedeli, sarà quello della sua “Potenza Divina d’Amore”. Per intanto basti così… poi in seguito sarà manifestato anche al mio Servo come dovrà essere presentato.
— Già da qualche giorno nell’anima della povera creatura era apparsa un po’ misteriosamente l’idea di questo attributo “Potenza Divina d’Amore” ma essa non ne voleva far caso, avendo affidato tutto alla SS.ma Vergine.
— 7·12·1966 Mattina ore 5. L’anima viene fortemente presa.
«O mio Dio, io ti amo, perché Tu sei con me fin dal principio della mia esistenza… Io Ti adoro, perché Tu sei il Tutto e io sono il nulla… ma un nulla al quale Tu hai donato un cuore, un’anima, una esistenza, affinché tutto fosse a Te sacrificato… ed eccomi adunque… fai di me quello che vuoi…».
— L’attributo che maggiormente farà breccia nel presentare questo nuovo appello del mio Cuore, in onore dello Spirito Santo, sarà quello a Lui più glorioso, cioè “Potenza Divina d’Amore”.
Comprendi? Potenza Divina, ma Potenza d’Amore. Amore sussistente nel Padre e nel Figlio, ma che brama donarsi, farsi comprendere, per tutti condurre al mio Cuore. Egli è la Potenza Divina d’Amore che tutto regge e governa, perciò è necessario che i cuori degli uomini riconoscano questa sua continua azione, e lo amino, e lo glorifichino.
— «O Dio… O Potenza Divina d’Amore, io per prima Ti adoro… Ti amo… Tutta a Te mi consacro! Tutta… e per sempre!»
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La Povera Anima è presa e conquistata dalla Potenza Divina d’Amore e canta a Dio Padre, al Verbo di Dio, alla SS. Trinità, all’Immacolata.
— 8·12·1966 Grande Festa! L’Immacolata!
Giorno d’un aspetto tutto nuovo. La povera creatura appena sveglia viene quasi subito presa dal mistero del giorno ed istintivamente esclama: «Maria è l’Immacolata, la purissima, la Vergine-Madre, la martire per eccellenza, la Regina del Cielo e di tutto l’universo!…».
Interruzione per il suono della sveglia.
— In Chiesa dopo la recita del Mattutino la povera creatura è costretta ad uscire, perché ancor più fortemente presa. Poi giunta di sopra:
«O Dio… mio Dio… o Potenza Divina d’Amore, io Ti adoro! Ti amo! A Te tutta mi dono… O Divina invasione, eccomi tra le tue braccia… fa’ di me quello che vuoi… O Dio… o Triade deliziosissima io Ti amo… O Paradiso… o delizie sempiterne, o cieli immensi… infiniti… o creature tutte, opera della Potenza Divina d’Amore… cantate… cantiamo… amate, amiamo… la Potenza Divina d’Amore…» (pausa).
«O Immacolata… o eccelsa… ineffabile, sublime creatura della “Potenza Divina d’Amore”… oh quanto sei grande… quanto sei sublime… Tu sei la creatura più eccelsa… Tu vivi in seno ai Tre, nel gaudio della “Potenza Divina d’Amore”, dell’Eterno divino Spirito… Oh cantiamo, adoriamo il Padre, il Figlio, lo Spirito Santo… per tutti i secoli dei secoli…» (pausa).
«O Gesù Cristo, Figlio di Dio, Verbo del Padre, generato negli ardori dello Spirito Santo, eccomi adunque, finalmente anche tra le tue braccia… presso il tuo Cuore… Che cosa dovrò dunque rispondere al tuo S. Ministro…».
— Non temere… resta quanto ti ho detto… l’attributo sotto il quale desidero che venga onorato e glorificato l’Eterno Divino Spirito sarà: “Potenza Divina d’Amore” fin qui a te; il rimanente sarà manifestato in seguito al mio Ministro… Per te, sempre nascondimento, sacrificio, preghiera… Però state certi che io vi porterò sempre nel mio Cuore, affinché si compia tutto e sempre secondo le mie direttive.
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È ben giusto che là, dove viene tanto onorata la Madonna nel primo momento dell’Incarnazione,
venga pure onorato lo Spirito Santo, che ne fu l’ineffabile Artefice.
— 10·12·1966 Mattina.
Dopo la S. Comunione la povera creatura è costretta ad uscire ed andare a letto perché è tanto fortemente presa dalla misteriosa azione.
E dopo tanta sofferenza, si sente dire:
— Io vi porterò sulle mie braccia… nel mio Cuore… affinché possiate giungere là dove vi attendo.
Lo Spirito Santo poi vi assisterà, vi guiderà, vi sosterrà, perché tutto si compia per la maggior gloria del mio Cuore… che è il Regno del mio Amore… Così, è ben giusto, che dove viene tanto devotamente onorata la mia SS.ma Madre nel Mistero del primo momento della mia Incarnazione come Verbo del Padre, venga pure onorato l’Eterno Divino Spirito che ne fu l’ineffabile Artefice…
Il mio Ministro poi non abbia nessun timore, perché sarò io stesso che lo guiderò in tutti i suoi passi.
— Questo particolare non è stato registrato nel tempo stesso che la povera creatura si trovava sotto la forza della misteriosa azione, perché essendo troppo presa, non ne aveva la forza.
— 17·12·1966 Mattina, dopo la S. Comunione.
L’anima è troppo presa e deve passare di sopra.
— Rassicura il mio Ministro, che tutto ciò che si è compiuto nell’anima tua, è tutta opera del mio Amore… Ed è stato fatto per mettere dinanzi all’umanità di oggi un nuovo mezzo, affinché più facilmente potesse ritrovare la via che conduce al mio Cuore… che è il mio Regno d’Amore.
— Quanto costa alla povera creatura il dover trasmettere questo particolare!
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L’Opera è affidata al Ministro di Dio che non deve rimanere solo. La Povera Anima lo aiuterà nel nascondimento, con la preghiera e il sacrificio.
— 18·12·1966 Mattina ore 5.
L’anima lentamente viene presa da tanta sofferenza.
«O Dio… o Potenza Divina d’Amore… in quale tortura si trova l’anima mia… Io ne ho spavento! Oh, dammi di poter giungere al Padre, che mi ha creata… al Figlio che mi ha redenta… Alla tua protezione… al tuo sostegno… al tuo calore vivificante… trasformante…
O mio Signore Gesù Cristo… così, adunque trattate la vostra povera creatura?».
— Se al mio Ministro viene ora affidato il compito di condurre a termine la mia Opera, non è detto per questo che rimanga solo… che, anzi, finché ci sarà tempo continuerà anche in seguito a ricevere le tue confidenze. Non vi ho io eletti tutti e due per glorificare il mio Cuore?…
— Di quanto aiuto ha bisogno la mia anima… per poter sostenere il forte peso di questi giorni! O Mio Dio!
— 28·1·1967 Sabato.
Dopo la S. Messa e S. Comunione la povera creatura viene nuovamente presa e deve passare di sopra. Dopo parecchi minuti di forte attrazione nella sacra presenza dell’Ospite Divino finalmente Egli si fa udire:
— Due vie diverse… Una di nascondimento… l’altra di azione.
— La povera creatura sarebbe tentata di non registrare nulla, perché non ne capisce il significato.
— 2·2·1967 Festa della purificazione.
Il giorno si apre in un’atmosfera di tanto mistero. Dopo la S. Messa e S. Comunione l’anima sentendosi fortemente presa e non potendo reagire è costretta a passare di sopra; e mentre in un vero tormento misterioso cerca di intrattenersi con l’Ospite Divino a un certo momento lancia un grido: «O Potenza Divina d’Amore, mostratemi le vie del mio Signore». Passano brevi istanti e poi:
— A te nascondimento, sacrificio, preghiera… a Lui azione guidata dal mio Amore. E il piccolo seme germoglierà e produrrà copiosi frutti di grazia e di Amore nella glorificazione dello Spirito Santo.
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L’Opera rende già tanta gloria a Gesù, e il suo Cuore ne è molto consolato.
— 4·2·1967 Mattina, prime ore.
Incontro di tanta sorpresa, perché già da qualche tempo non si verificavano più.
— Siccome dinanzi a me, tutto è sempre presente, così sebbene quell’opera sia ancora nei suoi inizi, già mi rende tanta gloria e il mio Cuore ne viene molto consolato. Poiché quivi il mio Spirito vi discenderà, vi prenderà possesso per dilatare poi i suoi raggi d’amore e di grazia fino ai più lontani confini della terra.
— L’anima viene sempre più fortemente presa ed esclama: «O Potenza divina d’Amore… o Cuore del mio dolcissimo Signore… quanto siete buono e misericordioso! Così dunque voi ricambiate le nostre innumerevoli ingratitudini!».
— Lasciami fare… ho bisogno di donarmi… di amare… di beneficare… di santificare… di costruire il mio Regno nella Potenza del mio Amore in molte anime… poiché esse sono la mia dimora più gradita, avendo io versato, per questo, il prezzo infinito di tutto il mio Sangue.
— «O Amore infinito del Padre e del Figlio… o Potenza Divina… O Ineffabile carità del Dio vivente… io Ti adoro… io Ti amo…». Pausa di parecchi minuti in uno spasimo d’amore silenzioso. Ripresa. «O Dio, Tu sei l’amore… Sei la carità… la Santità. Tu sei la Potenza Divina d’Amore… Deh, immergimi tutta in Te… e, per sempre. Amen!». Carolina povera creatura.
— 23·4·1967 Domenica, mattina, nella meditazione.
«O Dio, Signore nostro, Tu sei l’amore infinito, ma sei anche l’ineffabile mistero che racchiude ogni segreto e solo a Te è dato di tutto comprendere. Perché, adunque conducesti il tuo Ministro fin qui, ed ora, sembra almeno, che la via sia preclusa in modo che non si sa come continuare il cammino? È vero che tutto ciò che tu disponi è guidato dall’amore e che tutto tornerà a tua gloria – e questo è ciò che importa – ma se tornasse ad una tua ancor maggiore gloria il far comprendere in qual modo deve essere presentato ai fedeli il Culto in onore allo Spirito Santo, come sembra che tu desideri, degnati, te ne prego di manifestare in qualche modo le tue vie, affinché Egli possa dar principio alla grande opera, che certamente apporterà tanto bene alla tua Chiesa e all’umanità. Amen!». Carolina povera creatura.
— Sera ore 17. Nella meditazione. Quanta sofferenza! La povera creatura non può meditare.
«Una volta posta l’anima mia sulla patena e nel calice, qual altra dimora potrei io ancora desiderare? È vero che per rimanervi con piena fedeltà e amore, cioè, perché in me tutto diventi sacrificio, donazione, immolazione… e che nulla vada perduto… devo essere disposta a tutto soffrire, tutto accettare… anche… È terribile! è spaventoso! ma è così! Se mi sono donata, non sono più di mia proprietà, ma sono tutta sua.
Amen!». Carolina povera creatura.
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La vendetta di Gesù contro l’ingrata umanità è l’invio sulla terra di questo nuovo mezzo di salvezza.
— 26·4·1967 Mattina di tanto mistero.
Dopo la S. Messa la povera creatura è costretta ad andare di sopra perché è talmente presa da non poter resistere. Giuntavi e sentendosi ancor più avvinta si abbandona ad essa perdutamente. Dopo passati forse dieci minuti, la voce del suo dolce Signore le dice:
— Mi vendicherò di questa ingrata umanità… sì, mi vendicherò… ma mandando un nuovo mezzo di salvezza… perché il mio Cuore vuole che gli uomini si salvino e vivano… non che periscano eternamente. E tu rassicura il mio Ministro che durante la celebrazione della S. Messa, e lungo il succedersi degli eventi avrà tutti i lumi necessari per il compimento dell’opera.
— Scritto a incontro finito.
— 30·4·1967 Sera ore 17. Nella meditazione.
Quanto mistero! «O Dio d’infinita, eterna carità, quanto sei grande… io Ti adoro! L’anima mia dinanzi a Te si sente come un nulla schiantato… Pure, oso dirlo? Tu sei il mio amore! Ma un amore sovrumano, eccelso, ineffabile. Sei l’amore che in sé racchiude tutti i beni immaginabili, possibili a comprendersi a povero essere creato… ma che dico? Perdonami… Sei molto, molto di più… Sei il sommo, l’unico, l’infinito, l’eterno Bene! E il pensiero di saperti così ricco d’ogni bene, mi apre il cuore ad una certezza che quanto desideri dal tuo Servo senz’altro si compirà, per tua misericordia e grazia… Perché benché a noi sembri che il tempo passi senza concludere nulla, dinanzi a Te invece, a cui tutto è presente, l’opera è già compiuta… O Signore… Dio nostro, quanto sarà, glorioso, inebriante di gaudio quando il tuo Cuore finalmente sarà così glorificato nei trionfi di conquista del tuo ardentissimo e amorosissimo Spirito Consolatore! Amen!». Carolina.
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Gloria a Dio ora e sempre, perché rinnoverà la faccia della terra nel soffio dello Spirito Consolatore.
— Aprile Senza data.
«Gloria al Padre, al Figlio, e allo Spirito Santo!
Come era nel principio… Oh, sì, come era nel principio; quando cioè all’infuori di Te, o Dio Signore nostro, nulla esisteva, e tu invece, nel gaudio del Tuo infinito amore vivevi e danzavi nella tua gloria eternamente beata… Perché Tu solo sei il Santo, Tu solo l’Altissimo, Tu solo il Signore… al Quale è dovuta ogni gloria!
E ora… O divino Paradiso!… O Signore, nostro Dio… Oh, sì, anche ora come allora! Gloria! Gloria! Perché pur restando nel tuo regno glorioso ed eterno, ti degnasti di discendere su questa misera terra… Ti facesti come uno di noi, e portasti il peso della nostra povera umanità… Ti addossasti le nostre iniquità e ci riscattasti presso il Padre a prezzo di tutto te stesso… Per questo, dunque, si canti ogni onore e gloria per i secoli dei secoli!…
E sempre… Ma certo! Sempre gloria, onore, trionfo… e su tutto il creato, su tutte le cose… ma soprattutto su tutti e in tutti i cuori…
Sì, gloria… ma una gloria piena, completa, universale, eterna… Perché Tu sei la nostra speranza, il nostro rifugio la nostra forza, la nostra eredità, la nostra beatitudine per il tempo e per l’eternità! E, gloria, anche perché nel soffio ineffabile del tuo Spirito Consolatore, rinnoverai la faccia della terra…
Attrarrai a Te una moltitudine di anime a gloria del tuo Cuore e per il trionfo della tua Santa Chiesa. Amen!». Carolina povera creatura.
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La Povera Anima si sente tanto piccola, e si dispone perciò ad abbandonarsi ancor più al Dio d’Amore.
— 7·5·1967 Domenica. Meditazione della sera.
Quanto mistero! «Insomma la pienezza che invade l’anima mia non mi permette di meditare come vorrei. Potessi almeno innalzarti un cantico, un inno d’amore, che fosse meno indegno di Te, o Dio, che sei l’eterno, l’ineffabile divino Amore! Ma no, io mi sento tanto, tanto piccola… Ma allora che sto qui a fare?
Oh mistero di un Dio d’Amore… Allora Ti lascerò penetrare ancor più nella mia povera, piccola anima, perché Tu ne prenda sempre più pieno possesso e la avvolgi e la travolgi a tuo piacere… e ne faccia una tua dimora permanente per il tempo e per l’eternità. Amen!».
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Dopo lungo silenzio, l’Anima riprende a sentire la voce e riceve dal Sacro Ministro un nuovo incarico.
— 8·6·1968 Mattina. Dopo la S. Comunione cioè durante la meditazione.
Dopo forse un anno, un fatto inaspettato si sta svolgendo nella piccola creatura. Mentre vorrebbe concentrarsi, con la meditazione, nel mistero della Santissima Trinità, essendo oggi la vigilia della gran Festa, viene come portata fuori dall’argomento e immersa invece in una misteriosa atmosfera, mentre nell’intimo si sente dire:
— Assicura il mio Ministro che io sarò con lui e lo assisterò sempre… e quando sarà giunto il momento stabilito dal mio Cuore gli manifesterò i miei disegni… e in qual modo potrà glorificare lo Spirito Santo.
— 8·8·1968 Ore 12. In Chiesa.
«No, non voglio niente secondo la natura, ma tutto secondo la grazia… E siccome che tutto ciò che tu vuoi, mio Signore, o permetti è sempre per il meglio della tua povera creatura, accetto anche questa prova, nella fiducia che ben presto potrò vedere le cose più chiaramente, ed allora mi deciderò ad agire. O “Luce Beatissima” vieni… discendi… quanto bisogno c’è della tua vivificante azione!».
Questo particolare è stato scritto in un momento che l’anima (dopo quaranta giorni) sentiva il bisogno di un incontro con il S. Ministro di Dio, ma che nello stesso tempo temeva vi entrasse qualcosa di naturale.
Passarono ancora parecchi giorni (fino il 16) e, proprio quando l’anima si era decisa di scrivere, il buon Dio lo mandò, ed Egli venne senza essere stato invitato. Oh, quanto è buono il Signore!
Però (e cosa inaspettata!) Egli affidò alla povera creatura del buon Dio, un nuovo mandato… e di tale importanza da far tremare al solo pensarne!
Tuttavia c’è sempre una via di salvezza: Il mio nulla e la confidenza in Dio. Per il resto ci penserà il buon Dio se lo vorrà poi effettuare. Amen!
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Gesù consiglia la Povera Anima di nascondersi e avvolgersi nel proprio nulla.
— 18·8·1968 Domenica. S. Messa ore 11.
Dopo la S. Comunione l’anima improvvisamente viene fortemente avvinta da una misteriosa forza. Mentre il Dio d’amore, Cristo, mio unico Bene, è ancora realmente presente nell’anima mia la già nota voce misteriosa dice alla povera creatura:
— Le opere di Dio si compiono da sé… Ciò che la povera creatura deve fare: Nascondersi e avvolgersi nel proprio nulla… non cercando e non bramando altro che la sola maggior gloria di Dio, nel pieno compimento dei suoi disegni.
— Subito dopo udito ciò, l’anima, in preda ad un forte gaudio, non si comprende e non si contiene più ed esce in un grido: «O Divino Spirito dell’eterna carità del nostro Dio d’amore… vieni, discendi! Tu solo puoi condurre le cose a buon termine e secondo i decreti della divina Sapienza!… Vergine Immacolata, Addolorata intercedi per me, affinché la mia anima non si smarrisca per vie d’inganno! Beata Madre mia prega per me! Cuore Santissimo di Gesù, Salvami!».
Poi finito l’incontro, tutto ritornò normale, e solo rimase tanta impressione e sofferenza in tutto l’essere.
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Per la prima volta si nomina l’Oasi di Loreto: questa costruzione dev’essere grande e bella, degna della missione alla quale è chiamata.
— Dello stesso giorno.
Sera, ore 22.30. Dopo un’ora di misteriosa sofferenza.
— Allora, dirai di sì27… perché in quell’Oasi benedetta, dove avrà inizio la glorificazione dello Spirito Santo, secondo il nuovo messaggio stabilito dal mio Cuore è giusto che anche l’abitazione sia veramente degna della grande opera.
— 20·8·1968 S. Messa ore 11. Dopo la S. Comunione l’anima viene fortemente presa da una misteriosa azione, e a Messa finita è costretta ad appartarsi. Appena si trova sola viene ancor più avvinta mentre si sente ripetere:
— È tanto grande l’opera che in quella fortunata Oasi si stabilirà che ben merita un edificio molto vasto e decoroso.
— Non appena terminato l’incontro l’anima si sente talmente trasportata da una potente gioia che è spinta ad esclamare: «Anima mia benedici il Signore… Egli è il Santo, l’Altissimo, l’Eterno, che discenderà per la salvezza del suo popolo. Poiché il suo amore è per sempre! E nella Potenza divina della sua infinita carità, avrà compassione di noi, miseri mortali, per risollevarci e ricondurci al suo paterno e misericordioso Cuore!».
— 21·8·1968 Dopo la S. Comunione. In Chiesa.
«O Signor mio, Gesù Cristo, tu lo sai che nella mia vita io non ho cercato (con la tua grazia) altro che Te… Ti prego quindi… vieni in mio aiuto in questi giorni di tanto travaglio spirituale. Non permettere che nulla si compia in me che non sia guidato dal tuo Spirito, e che non produca frutti di vero amore. E se veramente nei tuoi disegni sta decretato che io debba rispondere quel “sì” che mi sembra d’aver accolto dal tuo Cuore, non permettere, dico, che sia un sì che poi produca dei guai che farebbero soffrire il tuo Ministro e non tornerebbero alla maggior gloria del tuo Cuore. Del resto, Tu lo sai che io non cercherò altri che Te!
O Spirito di luce e di grazia vieni… discendi… conducimi al Cuore del mio Cristo… ed immergendomi tutta in Lui trasportami in seno al Padre!
La SS.ma Vergine mi sia propizia Stella… La Beata Madre mia mi sorregga e mi conduca al vero Bene, Cristo Gesù! Amen!». Carolina.
Questo particolare dice tutta l’impressione e la sofferenza rimasta nella povera creatura dopo gli incontri dei giorni scorsi e anche il forte timore di trovarsi nell’inganno.
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L’Anima è ancora presa da un grande timore per la risposta che deve dare al Ministro di Dio. Ma la voce la rassicura.
— 23·8·1968 Mattina, dopo colazione, ore 8.30.
Cosa insolita: l’anima senza accorgersene viene misteriosamente presa ed è costretta ad andare a letto. Poi, come per istinto e in preda ad un grande trasporto si mette ad esclamare: «O Dio… Amore eterno, infinito… Tu risiedi nella gloria della tua immensità… O dolce e infinito Amore del Padre nel Figlio… Divino Spirito, che con tanta forza tieni a Te avvinta questa tua povera creatura… io Ti adoro, in Te tutta m’immergo… di Te tutta ora mi voglio rivestire per non cercare altro (tramite il tuo calore) che il divin Figlio nel Padre… Ma tu ben vedi quanto è povera, meschina la tua creatura… Quanto è miserabile! Ed allora, potrà essa dare una risposta al tuo Ministro, senza tremare dallo spavento per il timore di essere preda d’un inganno di fantasia, o di una alterazione mentale?… Per carità, mio Dio! che io non sia causa di sofferenze, o di passi compiuti falsamente o inutilmente… Del resto, tu lo sai, che io non ho altro che mi faccia temere… perché per me, tuo piccolo nulla, tutto è buono… tutto è amabile… tutto mi parla di Te, e a Te mi conduce».
— In Chiesa. Ancora sotto la forte azione misteriosa, l’anima, senza accorgersene è già in ascolto.
— Non resistermi… credi a quanto ti ho fatto comprendere… e ti assicuro che il mio stesso Amore si costruirà la grande opera. Già i tempi sono maturi ed è necessario che si conosca e si glorifichi finalmente, come ben merita, lo Spirito dell’eterna Carità, per la salvezza degli uomini ed alla maggior gloria del mio Cuore.
— 28·8·1968 Sera, meditazione. Sempre tanta sofferenza.
«O mio Signore e mio Dio! Tu ben vedi lo stato della tua povera creatura!… ma purché si compia sempre più e sempre meglio la tua volontà, accetto tutto!
O Dio d’infinita carità… Tu che penetri gli abissi… che spezzi i macigni… che abbracci tutto l’universo… Ti prego, sostieni, conforta, sorreggi in questi giorni il tuo povero nulla!…
Lo so che tutto è amore ciò che tu fai… ed è per questo che ancor mi rimane la forza di sostenere l’attuale prova…
Anzi, sì, lo canterò a tutti i secoli che Tu sei sempre l’Amore che benefica anche quando fai soffrire! Amen!». Povera creatura.
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