Capitolo Tredicesimo Libro Potenza Divina d’Amore

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CAPITOLO TREDICESIMO

CAPITOLO TREDICESIMO

 

[PARTE III L’irradiazione] CAPITOLO TREDICESIMO

Nella luce e nel calore dello Spirito Santo

***

Per la prima volta è specificato il luogo dal quale partirà la nuova luce che irradierà tutta la terra: Loreto.

3·6·1966 Mattina, durante la S. Messa.
L’anima è sempre molto impressionata per ciò che le è stato detto a Pentecoste, e supplica il suo Signore a venirle incontro, ad aiutarla. Invece Egli le dice:

Tu dunque ne parlerai al mio Ministro, ed Egli, sempre mantenendo il segreto della provenienza ne passerà l’affare a Sua Eccellenza…
Se si darà ascolto a questo mio nuovo appello, il mio Cuore ne verrà grandemente onorato e glorificato… e spargerò immensi beni di grazia e di salvezza per le anime e per la società.
— Lo stesso giorno, ore 10.30.
L’anima si trova in adorazione davanti al SS.mo esposto.
Che giorno di mistero e di sofferenza!

Da Loreto spunterà la nuova luce che irradierà tutta la terra… e riscalderà di nuovo calore i cuori degli uomini… nella glorificazione dello Spirito Santo.
Tu ne parlerai al mio Ministro, ed Egli ne confiderà la cosa a quell’Eccellentissimo… […]
— Lo stesso giorno. Sera, ora tarda.
L’anima è immersa nel mistero…
«Ah, Dio mio, che cosa volete?… eccomi, Signore!».

Gli uomini hanno bisogno di un nuovo battesimo, nella luce e nel calore dello Spirito Santo. Ed il mio Cuore è disposto a concedere tutto questo, purché la mia Chiesa accetti di eseguire quanto desidero… Ora la via da tenere ti è manifesta… e tu la devi seguire… anche se ti costa tremendamente. Questo è ciò che ti tenevo preparato quando ti sceglievo per mia prediletta d’amore.

5·6·1966 Festa della SS.ma Trinità. Mattina.
Nella S. Comunione di questa mattina porrò la mia anima sotto il sigillo della SS.ma Trinità, intendendo di rimanere poi per sempre in essa impressa… e per poi scomparire sempre più a me stessa… affinché il Figlio dilettissimo del Padre possa fare di me tutto quello che vuole, negli ineffabili ardori dello Spirito Santo! Amen! Io Carolina piccola creatura.

6·6·1966 Pomeriggio, ore 15.30.
Il mistero e il tormento avvolge la povera creatura.
Soltanto il pensiero che nessuna creatura, anche tra le più vicine, è al corrente di ciò che passa nell’anima mia, dopo la Festa di Pentecoste, e che soltanto al mio Signore tutto è noto, mi dà la forza di portare il peso enorme che è sceso su tutto il mio essere, per tutto ciò che in quel gran giorno mi è stato annunciato! Io non mi capisco più! Mio Dio! chi mi darà la forza di svelare tali cose al Sacro Ministro di Dio? Eppure… ne avrei tanto bisogno! Sacro Cuor di Gesù, aiuto!

7·6·1966 Mattina, prime ore.
Improvvisamente l’anima è presa.
«Quanto è grande Maria Santissima! Lo Spirito Santo è disceso in Lei, la ha adombrata, e la ha fatta Madre del Verbo del Padre… O divina azione dello Spirito Santo, quali trasformazioni tu puoi operare nelle creature dove tu scendi! Quali prodigi di grazia, di luce, di trasformazione, di inebriante spasimo d’amore Tu investi l’anima dove scendi! Quali meraviglie di misterioso contatto di intimi rapporti Tu effondi nelle anime predestinate fin dall’eternità a fruire e gustare con il dilettissimo Figlio unigenito del Padre! O Dio! O divino Spirito del Padre e del Figlio… L’anima mia è martirizzata di te… Aiutami… Ne ho un estremo bisogno!».
In questi giorni quanto soffro per tutto ciò che è passato per l’anima mia nella vigilia e Festa di Pentecoste!

Perché non ti rivolgi al mio Ministro?! Egli ti saprà dire quanto ti è necessario per il momento presente… e poi stattene tranquilla… fidati del mio Cuore!

— Ah, mio Signore Gesù, a che punto sono arrivata! Ma grazie lo stesso! Amen!

***

La Povera Anima si abbandona alla volontà di Dio che le chiede ancora di confidarsi con il suo Ministro.

9·6·1966 Mattina presto, ore 4. (Festa del Corpus Domini).
Mentre l’anima, sveglia, adora (in ispirito) il suo Dio nel Sacramento dell’Eucaristia, viene investita e come rapita.
«O Dio, di Maestà infinita! O Dio, di carità infinita!… O Dio, di amabilità infinita!… Io ti adoro… tutta a te mi dono e mi abbandono!… Santo, Santo, Santo è il tuo amore!…».

Oh quanto è terribile cosa il profanare l’amore di un Dio d’Amore! A chi mi rivolgerò io per avere riparazione e ricambio se non a quelli che ho scelti per miei intimi e che conduco per le vie del mio amore?

— «O amore dolcissimo ed amabilissimo… e fosse pure che quelli stessi ti amassero per davvero! Ma!… è tanta la povertà umana… è tanto l’egoismo umano, che ben poco ne ricavi anche da questi… E tu buono, ineffabilmente buono, ti accontenti anche di questo… poco!».

Sì, io mi accontento anche di questo, purché trovi dei cuori di buona volontà e disposti a seguirmi sempre e ovunque.

— «O Dio, o potenza, o grazia… o divina invasione… Ed ora che cosa volete da me?». Che momenti!

Che tu mi dia il tuo cuore. Dammelo tutto… per sempre… ne farò un capolavoro della mia grazia…

— «O mio Signore, o dolcissimo Re del Cielo… o Figlio unigenito del divin Padre, eccovelo tutto, fatene quello che volete… io non voglio disporre più per nulla».

Ebbene, oggi stesso, inviterai il mio Ministro (per iscritto) per manifestargli quanto ti ho confidato a Pentecoste! Ecco ciò che mi sta sommamente a Cuore; che, cioè lo Spirito Santo venga maggiormente onorato e glorificato… ciò è di suo pieno diritto d’amore fino da tutti i secoli eterni…
Che la mia Chiesa voglia accettare questo mio desiderio e faccia sì che presto venga messo in esecuzione… ed io l’assicuro che ne avrà grandissimi beni. Oh, date questa soddisfazione al mio Cuore, tanto appassionato d’amore per gli uomini, e così poco e male corrisposto! Datemi questa soddisfazione!… Affinché le anime vivificate da questo nuovo soffio di grazia, rendano al mio Cuore quella soddisfazione e amore che tanto desidera ardentemente e ne ha pieno diritto, per la gloria del Padre… per la gloria dei Tre.

— «O Signore, Dio mio… così sia! O Cuore… O divin Cuore… Amen!». Carolina.

13·6·1966 Mattina, dopo la S. Comunione.
L’anima fa presente al suo Signore la sofferenza che prova in questo tempo, a motivo di quanto le è stato detto a Pentecoste e il timore che ha di doverne trattare con il suo Sacro Ministro. Però gli protesta sempre fedeltà, e disposta ad accettare di gran cuore tutto ciò che Egli vorrà disporre anche in seguito. Ma su tutto questo non riceve nessuna risposta. Poi, improvvisamente invece si sente dire:

Intendo di confermare tutto ciò che ti ho manifestato a Pentecoste. Dirai al mio Ministro che è già ora che si metta all’opera.

— Poi per due volte:

Il mio Cuore è appassionato d’amore per gli uomini… Aiutatemi a salvarli!

***

Accorato appello di Gesù per la salvezza delle anime; nulla si deve lasciare d’intentato pur di salvarle.

14·6·1966 Mattina, dopo la S. Comunione.
Nella meditazione.

Resta quanto ti ho manifestato… È l’amore per gli uomini che mi spinge a questo. Aiutatemi a salvarli… sono opera del Padre mio. Tutto si deve tentare pur di raggiungerli… Aiutatemi a salvare anime… Voi, miei intimi, che potete comprendermi di più… aiutatemi a salvare le anime, esse sono parte del mio Cuore!… Datemi questa soddisfazione… Un giorno comprenderete quanto è grande, preziosa un’anima. Nulla quindi si deve lasciare d’intentato pur di salvarle. Anche quanto ora io domando a voi… è per questo bisogno del mio Cuore… di salvarle…

— Non c’è più tempo.

***

Tributare allo Spirito Santo un culto tutto speciale per il trionfo del Cuore di Gesù e la salvezza delle anime.

16·6·1966 Vigilia della Festa del S. Cuore. Sera ora tarda.
L’anima è fortemente presa.
«O terribili esigenze del mio Dio, quanto siete potenti… e nello stesso tempo misteriose! Ma ditemi… che cosa volete ancora da me? Che cosa debbo fare?».

Dammi il tuo cuore… gli uomini mi perseguitano.

— «O Dio, o Figlio di Dio… Gesù Cristo… eccovelo tutto… fatene quello che volete».

Te lo ripeto, nessun sacrificio ti deve tornare troppo grande pur di raggiungere quanto ora io attendo da te… Nulla deve essere trascurato pur di dare questa soddisfazione al mio Cuore… Oh datemi ascolto… Il mio Cuore lo desidera immensamente… Si tratta della salvezza delle anime… della santificazione di molte altre… di rialzare questa povera umanità scesa tanto in basso e smarrita… si tratta di dare un nuovo impulso di luce e di grazia a tutta la famiglia umana… E per ottenere questo, ora, tu lo sai quale ne è il mezzo… Oh il grande trionfo di onore e di gloria che ne riceverà il mio Cuore… quando la mia Chiesa, accogliendo questo mio appello, tributasse all’Eterno divino Spirito gli omaggi d’un culto tutto speciale che ben si merita fino da tutta l’eternità!

— Incontro fino a mezzanotte.

19·6·1966 Sera ore 17.30. Nella meditazione.
L’anima nel mistero.
«O mio Signore, Gesù Cristo, infinito, eterno amore dell’anima mia! Cosa sta passando in me, in questi giorni… ed io non ne capisco niente!
Neppure dell’incontro con il vostro Sacro Ministro, avvenuto venerdì, festa del vostro Sacratissimo Cuore… ancora non mi è dato di comprenderne tutta l’importanza. Oh quanto mi sento piccola… povera… anzi peggio… un brutto nulla! Ma, dunque che cosa si sta svolgendo in me! Dio mio! Dio mio! Salvatemi dall’errore! dall’inganno! Eppure, mi pare di dire sempre la verità… tutta la verità…
Almeno, così, mi pare che le cose passino per l’anima mia… Aiutatemi, vi prego, ed io vi prometto che sarò nelle vostre Santissime mani come un oggetto qualunque del quale voi potete fare tutto quello che volete.
Solo, vi prego, aiutate il vostro Ministro, affinché non debba soffrire per mia colpa. Dirigete i suoi passi… il suo spirito… date almeno a Lui d’incontrarsi con il vostro dolcissimo Cuore, e state certo che saprà corrispondervi abbondantemente bene… più che non faccia questa vilissima creatura. In quanto a me,… non sarò che un nulla nelle vostre e sue mani, a gloria ed onore vostro nel seno del Padre per le dolci fiamme dello Spirito Santo… Amen!».
Ora prostrata umilmente ai piedi della sua Sacra Persona,21 domando perdono di tutto; ringrazio vivamente di quanto sta sopportando per questa meschinissima creatura e mi raccomando tanto, tanto alle sue preghiere, perché, sento, che più passa il tempo e più ne ho bisogno! Amen!
Nel Sacro Petto di Cristo.
La povera creatura.

4·7·1966 In mattinata. (Impressione personale).
Oggi finalmente sembra che le cose stiano per cambiarsi. Conclusione di tanta sofferenza dei giorni scorsi: debbo decidermi a chiedere il permesso di spedire gli scritti al R. P. Confessore. Ebbene, sì, si farà anche questo, anche se mi costa tremendamente… Non sono io la piccola creatura?

***

La Povera Anima esclama: «Oh quanto mi è soave la tua presenza dopo tanti giorni di dura tribolazione!».

— Sera ore 17.15. Nella meditazione.
«O Figlio di Dio! tu sei il mio amore negli ardori dello Spirito Santo! Oh quanto mi è soave la tua presenza dopo tanti giorni di dura tribolazione! O divina ebbrezza della carità di Dio io ti adoro… io ti adoro… io ti adoro!…». Interruzione per la inaspettata venuta del Sacro Ministro di Dio.

5·7·1966 Sera ore 17.15. Nella meditazione.
L’anima è ricolma di gaudio.
«Oh quanto sei buono, o mio Salvatore adorato! Ma che dico? io non so, non posso comprenderti abbastanza! Eppure vorrei coprirti di amore, di gaudio, di riconoscenza e di eterna lode, per tante tue misericordiose operazioni di ineffabile carità tutta di Cielo! Il Cielo… dove abita il Padre… il divin Padre, principio e fine di tutti gli esseri creati… Il Padre… il tuo Padre… gaudio del Cielo e di tutto l’universo… Il Padre… a cui sia gloria sempiterna con Te e con lo Spirito Santo!
O anima mia perché ancora non ti inebri di questa divina dolcezza d’amore?».
Dove mai sono andata a finire!

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